’Dignità autonome di prostituzione’

D.A.P. 1

La figura della prostituta è sempre stata considerata un qualcosa di volgare, un qualcosa che simboleggia la depravazione ed il malcostume, l’immagine di una società decadente; ma piuttosto, come si può essere contro chi, senza cadere nell’orribile giro di sfruttamento ed induzione alla prostituzione, sceglie liberamente di voler vendere il proprio corpo perché magari ne ha un disperato bisogno, o forse semplicemente voglia?

Ed ecco come in Dignità autonome di prostituzione vengono portate in piazza varie storie, raccontate dagli attori e dalle attrici (quasi tutti recitano un ruolo di prostituto o prostituta) ogni volta che lo spettatore sceglie il personaggio del quale vuole vedere la performance; un’idea molto originale e stimolante sia per lo spettatore che per l’artista sul palco, un modo simpatico che fare in modo che la rappresentazione non sia mai monotona ed annoiante.

Chi è Luciano Melchionna

Luciano Melchionna è un attore, drammaturgo, e regista italiano nato a Latina il 17 Marzo del 1965; all’età di 24 anni si diploma all’Accademia nazionale di Arte Drammatica di Roma, ed inizia subito a lavorare con attori già noti nell’ambiente tra cui Lorenzo Salveti, Luca Ronconi, Roberto Guicciardini, Angelo Curti. Dirige i suoi primi testi teatrali, tra cui vanno citati Gas, Non Camminare Scalza, e Pausaagli inizi del 1990, ma non disdegna rivisitare anche autori classici contemporanei nazionali ed internazionali come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Patroni Griffi, John Osborne, Lilian Hellman, Renè Dubois.

Pochi ma importanti lavori per eventi di carattere teatrale, manifestazioni a favore dello sviluppo dell’arte, e meeting propedeutici all’arte drammatica; Taormina Arte, Festival di Benevento città spettacolo, Festival la Versiliana sono state alcune tappe senza dubbio importanti per la sua carriera, che raggiunge il suo massimo livello di espressione con alcuni films e cortometraggi fatti tra il 2005 ed il 2009. Risale al 2007 invece la messa in scena Dignità autonome di Prostituzione, bellissimo spettacolo teatrale tratto dall’omonimo format televisivo creato in collaborazione con l’amica e collega Betta Cianchini.

L’originalità di ‘Dignità autonome di prostituzione’

Chi non l’ha visto a teatro, o magari in pay tv, deve immaginare di trovarsi in una casa chiusa, un vero e proprio bordello, come lui stesso lo definisce; è infatti questo lo scenario riprodotto sul palcoscenico, ovvero quello delle vecchie case chiuse di una volta, dove lo spettatore potrà scegliere tra i vari attori presenti sul palco, con chi interagire. A dire il vero sono gli stessi attori, che indossano vestaglie o giacche da camera a coprire i loro costumi di scena, a tentare di sedurre lo spettatore per essere scelti, ed insieme a loro anche ballerini, musicisti, circensi, cantanti faranno a botte per attirare la sua attenzione.

Una volta scelto il personaggio-prostituta/o di cui desidera vedere la performance, lo spettatore può ‘azionarlo’ soltanto comprandolo, e per fare ciò occorre la ‘moneta locale’, il dollarino, di cui viene dotato al momento dell’acquisto del suo biglietto d’ingresso a teatro. Ogni performance ha una durata approssimativa di circa 15-20 minuti, ed è un monologo che l’attore-prostituto/a scelto può arrivare a ripetere anche dieci volte a sera se il cliente/spettatore lo richiede, con l’obiettivo che la casa chiusa diventi una vera e propria Accademia per attori ed artisti vari.

I personaggi

In pratica lo spettacolo si svolge seguendo questi canoni base; come detto, all’ingresso lo spettatore riceve dei dollarini con i quali poter comprare le performances degli attori o delle attrici-prostitute, prestazioni che può contrattare direttamente con gli attori, o anche con le maitresses del bordello (anche loro ovviamente attrici). Al loro ingresso in sala per di più, gli spettatori vengono letteralmente ‘presi d’assalto’ dagli attori, ed ognuno cerca di rubarlo agli altri per ‘vendere’ la propria performance, ancor prima ancora che questi si accomodi in platea.

C’è la strega swing interpretata dalla soubrette Antonella Elia, la stregona impersonata da Paola Barale, e perfino la signora della toilette, ma anche un eclettico cartomante (Fabio Canino), una bolla di piacere (il bellissimo modello brasiliano Thyago Alves), e la francese, interpretata dall’attrice Sylvia De Fanti, ma in realtà la compagnia è costituita da circa 50 attori, tutti pronti ad esibirsi su esplicita richiesta dello spettatore.