Don Chisciotte, tutto su questa opera di teatro

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‘El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha’, questo il titolo originale del bellissimo romanzo spagnolo scritto da Miguel de Cervantes Saavedra, rappresenta certamente l’opera di maggior rilievo del periodo storico che va dalla fine del secolo XV alla metà del XVII (meglio noto come ‘siglo de oro’), momento in cui l’impero spagnolo raggiunse il suo maggior splendore in campo militare, politico, e culturale.

Elementi di stile ‘picaresco’, in cui l’autore narra le vicende in modo autobiografico e parlando quasi sempre in prima persona, si mescolano sapientemente con temi di ‘letteratura cavalleresca’ che risaltano appunto le gesta dei cavalieri medievali, regalando in questo modo ai personaggi principali del romanzo, Alonso Chisciano (Don Chisciotte) ed il suo fido scudiero nonché compagno di avventure Sancho Pancha, una enorme celebrità nel mondo della letteratura mondiale.

La magnifica opera del Cervantes fu pubblicata in due volumi, uno a dieci anni di distanza dall’altro (1605-1615), e l’autore aveva già 57 anni quando fu pubblicato il primo dei due; fu un grandissimo successo, a tal punto che un autore sconosciuto (Alonso Fernandez de Avellaneda) volle pubblicarne una sua personale continuazione nel 1614.

Cervantes, assolutamente contrariato e disgustato da questa bieca iniziativa, mise subito mano alla seconda parte dell’opera, e nel 1615 fu pubblicato il secondo volume dell’opera che, con i suoi 500 milioni di copie vendute, risulta ancora oggi essere il romanzo più venduto della storia della letteratura mondiale.

Trama di Don Chisciotte

E’ il nobile (hidalgo) spagnolo Alonso Quijano, un aitante e robusto uomo sulla cinquantina d’anni il protagonista principale del romanzo; per dimostrare a tutti il suo valore, questo impavido ‘cavaliere errante’ si mette in viaggio per difendere i deboli e combattere i soprusi ai quali essi sono continuamente soggetti da parte della classe aristocratica, trascinando con se un contadino del posto a fargli da scudiero (Sancho Pancha), con la promessa di ripagarlo un giorno affidandogli il governo di un’isola tutta sua.

Come qualsiasi cavaliere che si rispetti, Don Chisciotte intende dedicare ad una dama le sue coraggiose imprese, ed è Aldonza Lorenzo, una paesana sua vicina di casa poi da egli stesso ribattezzata col nome di Dulcinea del Toboso, la sua prescelta.

Il viaggio in se e per se non offre poi al cavaliere della Mancha tutte queste occasioni di mettere in mostra il suo valore, ed ecco quindi che la sua visione della realtà diventa più fantastica, e basta solo un pizzico di immaginazione per portarlo a descrivere i mulini a vento come dei mostri giganti con le braccia rotanti, dei semplici burattini come dèmoni, o addirittura un innocente gregge di pecore come un enorme plotone dell’esercito arabo che avanza.

Personaggi di Don Chisciotte

‘Don Chisciotte della Mancia’ inizia dunque a preparare il suo viaggio a cavallo in giro per il mondo, spinto soprattutto da quell’impeto avventuriero che le sue appassionate letture di romanzi di letteratura cavalleresca gli avevano trasmesso.

Il primo personaggio che appare nel racconto è il suo fido cavallo che, pur avendo le apparenze di un ronzino malconcio e poco robusto, per lui è il migliore di tutti, superiore anche al celebre Bucefalo, il grande destriero di Alessandro Magno, ma non ha neppure un nome.

Proprio il fatto che lo stesso cavaliere lo considerava il migliore di tutti, voleva in un certo senso significare che lo ‘anteponeva’ a tutti gli altri ronzini di pari categoria; ecco dunque spiegato il nome con il quale decise di battezzarlo: Ronzinante.

Abbiamo poi Dulcinea del Toboso, nome nobile con il quale l’autore ha ribattezzato Aldonza Lorenzo, che invece era una modesta e semplice contadina di un piccolo borgo adiacente, sua dama e donna dei sogni, anche se lei in effetti non saprà mai in vita sua di essere stata la donna del cavaliere. In seguito ad una rissa con dei mercanti del paese che iniziarono a prenderlo ripetutamente in giro dopo una sua caduta da cavallo, conosce un ruspante contadino paesano (Sancho Pancha) e lo convince ad accompagnarlo in questo viaggio.

Significato ed importanza di Don Chisciotte

Il vero obiettivo del romanzo, così come si può evincere dalle stesse dichiarazioni di Cervantes nel suo prologo, era quello di coprire di ridicolo i classici epico-cavallereschi importati nel Cinquecento dalla Francia, usando appunto il ‘folle’ personaggio di Don Chisciotte della Mancia’ per satireggiare sul mondo medievale e sui vergognosi soprusi che la classe aristocratica commetteva nei confronti del popolo debole ed indifeso.

Cervantes provò indubbiamente una sorta di repulsione per la letteratura cavalleresca in generale perché, tendendo essa ad esaltare e glorificare gesta eroiche di personaggi immaginari, quindi completamente frutto della fantasia, essa occultava di conseguenza il valore di altri personaggi che invece, come aveva fatto lui schierandosi a difesa della cristianità nella battaglia di Lepanto, avevano realmente combattuto sul campo e vissuto almeno una una guerra nella loro vita.

Miguel de Cervantes Saavedra morì in carcere a Madrid il 23 Aprile 1616, mai premiato per il suo valore, dimenticato da tutti, e nel più totale oblìo, lasciandoci però temi e spunti che ancora oggi sono fonte di grande ispirazione per molti artisti contemporanei.